Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato che un attacco russo ha colpito il sarcofago di protezione del reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl. Secondo il leader ucraino, un drone russo avrebbe perforato il tetto della struttura, causando danni “significativi” alla copertura esterna. L’incidente è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, intorno alle 01:50, quando il personale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha avvertito una forte esplosione. Poco dopo, l’agenzia ha confermato che il colpo aveva danneggiato la struttura protettiva costruita nel 2016 per sigillare il reattore esploso nel 1986. Dopo l’incendio immediatamente scaturito dall’attacco, i vigili del fuoco sono intervenuti per domare le fiamme.
Le reazioni
L’attacco ha suscitato reazioni anche in ambito politico e diplomatico. Dalla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, Andriy Yermak ha dichiarato che la notizia ha scatenato la rabbia tra i partecipanti, tra cui il segretario alla Difesa degli Stati Uniti e il segretario generale della NATO. “Non è solo preoccupazione, qui c’è vera indignazione. Negli anni ’80 il mondo intero ha aiutato Mosca a gestire la tragedia di Chernobyl, ora la Russia attacca”.
Anche Zelenskyj ha ribadito la gravità della situazione, accusando Mosca di continuare con la sua strategia di distruzione mirata contro le infrastrutture ucraine. Secondo il presidente ucraino, nella notte tra giovedì e venerdì la Russia ha lanciato 133 droni, 73 dei quali sono stati intercettati, mentre gli altri hanno colpito obiettivi strategici. Allo stesso tempo, funzionari russi hanno riferito di almeno 50 attacchi ucraini con droni su varie zone del territorio russo.
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