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Fine vita, anche la Sardegna ha approvato la legge Liberi Subito

  • Dopo la Toscana, anche la Sardegna ha approvato una legge sul fine vita che riprende le sentenze della Corte Costituzionale.
  • Il paziente che richiede il suicidio assistito dovrà avere una risposta entro 20 giorni.
  • L’obiettivo dell’Associazione Coscioni, ideatrice del testo Liberi Subito, è coinvolgere tutte le Regioni d’Italia.

La Sardegna è la seconda regione italiana ad aver adottato una legge sul fine vita. Il Consiglio regionale dell’isola ha approvato in via definitiva la cosiddetta legge Liberi Subito, identica a quella già in vigore in Toscana da febbraio e nata da una iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni, che da anni si batte non solo per un legge nazionale sul fine vita, che ancora manca, ma anche per la legalizzazione dell’eutanasia.

Liberi Subito, siamo a quota due regioni

La legge Liberi Subito approvata dalla Sardegna definisce tempi e procedure per l’aiuto medico alla morte volontaria: possono fare richiesta di suicidio medicalmente assistito persone affette da patologie irreversibili, con sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili, tenute in vita da trattamenti di sostegno vitale e capaci di decisioni consapevoli. La legge prevede l’istituzione di una Commissione medica multidisciplinare che verifica i requisiti entro venti giorni, garantendo assistenza gratuita e tempi certificati per l’accesso al trattamento​. “La Sardegna è così la seconda Regione, dopo la Toscana, a dotarsi di questa legge di civiltà, volta a impedire il ripetersi di casi di persone che hanno dovuto attendere una risposta per mesi, o addirittura per anni, in una condizione di sofferenza insopportabile e irreversibile”, hanno commentato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

La situazione nel resto d’Italia 

Gallo e Cappato hanno l’obiettivo dichiarato di arrivare all’approvazione della legge ‘Liberi Subito’ in tutte le Regioni italiane: la proposta di legge è depositata infatti in tutti i consigli regionali d’Italia, anche se naturalmente le possibilità di approvazione dipendono molto dall’attuale colore politico di ogni singola regione.

Il ‘suicidio assistito’, o più dolcemente detto fine vita, è comunque già legale (in forza delle sentenze della Corte Costituzionale, che più volte si è espressa sul diritto del paziente, entro certi limiti, e sull’esigenza di una legge nazionale), ma senza che ci siano garanzie su tempi e sulle procedure per le persone malate e i medici.

Per quanto riguarda i lavori del Parlamento, proprio in questi giorni la Commissione in Senato ha ripreso in mano la proposta di legge esaminata già prima della pausa estiva, che però è molto più conservativa della proposta Liberi Subito in vigore in Toscana e Sardegna: fa discutere, in particolare, il fatto che l’ultima parola spetterebbe a un Comitato etico, nominato dal governo, e che il Servizio sanitario nazionale sarebbe escluso, demandando tutto al settore privato.

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