Il 30 ottobre scorso, un Airbus A320 della compagnia statunitense JetBlue ha vissuto un episodio che, a prima vista, sembrava uscito da un film di fantascienza: in pieno cielo sereno, senza turbolenze né guasti apparenti, l’aereo ha improvvisamente perso quota. Dieci passeggeri sono rimasti feriti. Solo settimane dopo è arrivata la spiegazione ufficiale da Airbus, e il protagonista inaspettato della vicenda è il Sole.
Un singolo bit fuori posto
L’indagine ha rivelato che la causa della brusca picchiata non è stata un errore umano né un guasto meccanico, ma un fenomeno rarissimo e insidioso: particelle solari ad alta energia hanno alterato un dato all’interno del computer di bordo. Un singolo bit – uno zero diventato uno nel momento sbagliato – ha generato un comando di beccheggio mai impartito dai piloti. Una sorta di comando fantasma, nato da un’interferenza invisibile.
Quel giorno il Sole non mostrava attività particolarmente intensa secondo gli indicatori tradizionali. Tuttavia, il vento solare soffiava veloce e il campo magnetico terrestre era disturbato: condizioni sufficienti, in presenza di una vulnerabilità elettronica, per innescare l’evento.
Space Weather: perché il Sole ci riguarda tutti
L’episodio dimostra quanto la meteorologia spaziale (Space Weather) sia tutt’altro che una curiosità per scienziati e astrofili.
Nel 2022, per esempio, un’anomala interazione tra atmosfera terrestre e particelle solari ha fatto perdere 38 satelliti Starlink appena lanciati. Le attività solari possono influenzare sistemi critici come navigazione, comunicazioni, reti elettriche e – come ora appare chiaro – anche l’aviazione civile.
Il Sole non è un nemico, è un attore del sistema in cui viviamo. Conoscerlo e monitorarlo significa aumentare la resilienza delle infrastrutture su cui si basa la nostra vita quotidiana.
La risposta di Airbus: aggiornamenti rapidi, disagi inevitabili
Dopo il rapporto sull’incidente JetBlue, le autorità aeronautiche hanno ordinato aggiornamenti immediati ai software degli A320. Airbus è intervenuta rapidamente: circa 6mila aeromobili della famiglia A320 sono stati aggiornati in tempi più rapidi del previsto, evitando un’ondata di massicce cancellazioni.
L’operazione, che ha richiesto 2–3 ore per velivolo, ha comunque provocato disagi significativi:
- JetBlue ha cancellato decine di voli nel weekend;
- ANA in Giappone ne ha cancellati 95 in un solo giorno, con impatto su 13.500 passeggeri;
- anche compagnie americane hanno subito ritardi e stop nel pieno del weekend del Ringraziamento.
Durante l’intervento è stata installata una versione precedente e stabile del software, in attesa di una soluzione definitiva al problema.
Un campanello d’allarme per il futuro dell’aviazione
La famiglia A320 – con circa 11.300 aerei in servizio, il modello commerciale più diffuso al mondo – è progettata per tollerare la maggior parte delle interferenze naturali, ma l’incidente dimostra che anche sistemi altamente ridondanti possono essere vulnerabili a fenomeni rari ma non impossibili. Con l’aumento dell’elettronica a bordo e l’avvento dell’aviazione sempre più automatizzata, cresce la necessità di integrare la meteorologia spaziale nel concetto stesso di sicurezza del volo.
Il Sole, silenzioso e distante, continua a ricordarci che i suoi effetti arrivano ben oltre l’atmosfera, e che prevederli – o almeno comprenderli – è ormai parte integrante del volare in sicurezza nel XXI secolo.
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