“La scelta della Provincia di fare un passo indietro rappresenta un importante segnale: tassare il possesso di un cane avrebbe colpito indiscriminatamente tutti i cittadini, senza offrire soluzioni concrete al problema della gestione delle deiezioni o del decoro urbano. A settembre, LNDC aveva infatti evidenziato come una tassa di questo tipo non solo fosse incompatibile con la normativa nazionale – che già nel 1991 aveva abolito ogni imposta sul possesso dei cani – ma rischiasse anche di alimentare abbandoni, rinunce e difficoltà per molte famiglie”: è quanto si legge in una nota.
“Siamo molto soddisfatti di questo risultato che conferma, qualora ce ne fosse bisogno, quanto fosse fondata la nostra contrarietà a questa iniziativa”, dichiara Piera Rosati. Presidente LNDC Animal Protection. “Fin dall’inizio abbiamo sottolineato che una tassa del genere sarebbe stata punitiva e del tutto fuori luogo. Siamo felici che la Provincia abbia accolto le preoccupazioni nostre e di tanti cittadini, scegliendo di ritirare una proposta che non avrebbe portato alcun beneficio. Ora chiediamo che si lavori invece su campagne educative, controlli mirati e servizi adeguati, perché il benessere animale e il rispetto degli spazi comuni vadano di pari passo, senza penalizzare nessuno”.
“Il ritiro di questo disegno di legge conferma l’importanza dell’attività di vigilanza svolta dalle associazioni. LNDC Animal Protection continuerà a monitorare e spronare le istituzioni affinché vengano adottate politiche più efficaci e moderne, capaci di promuovere una convivenza responsabile tra animali e cittadini, senza ricorrere a misure che colpiscono indiscriminatamente chi vive con un cane e lo accudisce con amore e senso civico”, conclude il comunicato.
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