Il 4 dicembre 1965 la NASA lanciava la missione Gemini 7, un traguardo fondamentale nella corsa allo Spazio. A bordo della capsula biposto salirono gli astronauti Frank Borman e James A. Lovell, destinati a compiere una delle più lunghe missioni orbitanti dell’epoca. Oggi, 4 dicembre 2025, ricorre il 60° anniversario di quell’evento che segnò un passo decisivo verso il futuro delle esplorazioni spaziali. L’obiettivo principale della missione era testare la resistenza dell’uomo in condizioni di microgravità per periodi prolungati: Gemini 7 rimase infatti in orbita per 14 giorni, un record assoluto per l’epoca. Gli astronauti, costretti in uno spazio estremamente angusto, condussero esperimenti medici e fisiologici per valutare gli effetti della permanenza nello Spazio sul corpo umano, dati che sarebbero poi risultati cruciali per la programmazione delle missioni lunari.
Gemini 7 fu anche protagonista del primo rendez-vous orbitale della storia con la capsula Gemini 6A, lanciata pochi giorni dopo. Sebbene non vi fosse un vero e proprio attracco, l’avvicinamento controllato tra 2 veicoli spaziali rappresentò un test fondamentale per le future operazioni lunari dell’Apollo.
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